L’incontro a Fiano del 18 novembre 2016 tra alcuni paesani: una testimonianza diretta e alcuni commenti.

Nota informativa di Francesco Luci alla riunione del CdA della “Pro Retrosi” del 2 dicembre 2016.


Lo scopo dell’incontro doveva essere un chiarimento tra i rappresentanti della ”Pro Retrosi” ed Armando sulle attività che egli sta realizzando per la fase di ricostruzione del paese, finalizzate in particolare alla costituzione dei futuri consorzi tra gruppi di proprietari e all’affidamento dei lavori ad un professionista di sua fiducia. Attività in sostanziale alternativa con quelle che parallelamente sta svolgendo la SMS con il “Comitato tecnico”, in attuazione con quanto deciso dalla Assemblea dei paesani del 24 settembre a Roma (presente anche lo stesso Armando). Pertanto nell’accettare l’incontro con Armando avevamo la speranza che potesse risultare utile se non altro ad avere notizie dirette su tali attività, non scartando a priori la possibilità di una loro eventuale sinergia con il lavori del Comitato tecnico della SMS.

L’incontro si è svolto alle 20,00 a Fiano, a casa di Cesare S. e fin dall’inizio si è capito che sarebbe stato un qualcosa di diverso da quello che ci si aspettava. Erano stati inviati da Armando oltre a me Luigi, Elmo e Marco, anche Carlo, Vincenzo, Maurizio, Eraldo e Marco S., e ovviamente lo stesso Cesare. Fin dalle prime battute, il Promotore aveva voluto evidenziare, in tono scherzoso ma non troppo, che questo sarebbe stato il “primo vero incontro tra tutti i paesani”, intendendo quindi tra i “retrosari che contano” delle diverse fazioni (con buona pace evidentemente per quelli che non sono stati invitati: vuol di dire che contate poco o che vi dovevate sentir rappresentati già da quelli presenti ……). Fin dall’inizio quindi non prometteva molto bene e sarebbe stato forse meglio finirla lì, ma con pazienza abbiamo proseguito.

Di cosa si è parlato ? Il filo conduttore sono state alcune osservazioni e considerazione fatte dai Tecnici presenti sui criteri da seguire nella ricostruzione del paese, traendo spunto da una bozza di “Linee guida per la elaborazione dei Piani di ricostruzione delle frazioni” elaborata dall’Assessore all’urbanistica F.Palombini per il Comune di Amatrice. Documento che Armando aveva preventivamente inviato ad Elmo Z., Marco Z., Eraldo S., non al sottoscritto, agli altri non so.

Elmo e Marco Z. hanno in particolare osservato che le Linea Guida (contrariamente a quanto sembrava di percepire dalla lettura della bozza) avrebbero dovuto prefigurare dei Piani di frazione con elementi di flessibilità riguardo ad alcuni aspetti quali ad esempio le volumetrie, gli interni, ecc. ma invece più rigorosi nella tutela delle caratteristiche architettoniche relative alle facciate e in generale in grado di salvaguardare gli elementi identitari storico-architettonici del paese. A fronte di queste ed altre considerazione dei tecnici presenti al documento in bozza, le risposte o non risposte date da Armando hanno mostrato la sua conoscenza approssimativa delle tematiche affrontate nel documento del Comune. Cosa di per se non grave, ma accompagnata dal sostanziale disprezzo sia della “Pro Retrosi”, perché ritenuta non rappresentativa dei paesani, sia del Comitato civico 336 perché senza un adeguato appoggio e considerazione nelle “alte sfere” politiche.

A di là del merito delle questioni di cui si è approssimativamente parlato, si è quindi sempre più rafforzata la personale convinzione ( successivamente condivisa anche con altri) che l’incontro non sia stato in realtà richiesto per un chiarimento, per ricercare possibilità di collaborazione. Esso è stato molto più banalmente il tentativo, peraltro non riuscito, di imporre un “metodo” di lavoro basato su accordi di vertice più o meno nascosti, che per principio escludono la trasparenza, la completa informazione e la consapevole partecipazione dei paesani. Tutto ciò in applicazione di una cultura e visione politica falsamente “pragmatica”, in realtà centralista, elitaria, profondamente “maschilista” (non è un caso che non fosse stata invitata e non fosse presente neppure una donna) che nelle parole e nei fatti ritiene inutili i processi di condivisione e mediazione tra le persone, soprattutto quando “non contano nulla”, che giudica le assemblee solo “perdite di tempo”.

Avere idee e prospettive diverse sul processo di ricostruzione di Retrosi è assolutamente legittimo, anzi per molti aspetti può essere anche una opportunità di crescita e di arricchimento per tutti. Quello che non è assolutamente tollerabile, da parte di chiunque, è il rifiuto, anzi il sostanziale disprezzo per i processi e gli strumenti (come ad esempio la SMS) di partecipazione e di condivisione delle scelte che riguardano l’intera comunità di Retrosi. E non soltanto perché è giusto che sia così, ma anche perché solo in questo modo di agire si potranno fare dei concreti e rapidi passi in avanti nel processo di ricostruzione delle nostre case. La SMS non pretende assolutamente di rappresentare o di avere il consenso di tutti. Continuerà però ad accogliere tutti i contributi, ad ascoltare qualsiasi critica non preconcetta, cercando soprattutto di agire verso obiettivi che siano stati consapevolmente e democraticamente concordati, alla luce del sole, tra il maggior numero di paesani.

L’incontro di Venerdì, da un lato, mi è sembrata una perdita di tempo, una occasione mancata, dall’altro mi ha aiutato a convincere me stesso in primo luogo della importanza di difendere questi valori, essenziali per poter dare un senso non retorico , non falso alla forse fin troppo abusata frase “comunità dei paesani”.

Francesco Luci – Presidente “Pro Retrosi” – 2 dicembre 2016

PS: dimenticavo: almeno una nota positiva l’incontro però l’ha certamente avuta: l’ottima pizza a taglio offerta dal sempre ospitale e grande Cesare !

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