Questa e’ la storia di Francesco, la notte del Terremoto vissuta e raccontata da un bambino di 10 anni.
L’Ara di Mandelipa sarebbe la casa di papà che ha regalato a mamma.
Io ho voluto chiamarla l’Ara di Mandelipa, è una casa che si trova a Retrosi (frazione di Amatrice), la nostra piccola baita è ancora in piedi dopo il forte terremoto del 24 agosto 2016. È ancora bella! Io Francesco Belli a 10 anni ho vissuto il mio primo terremoto, ecco la storia: eravamo arrivati il 22/08/2016 e il 24/08/2016 alle ore 3:36 stavo dormendo tranquillo.
All’improvviso mi sveglia un boato forte, mi sembrava di essere in un bombardamento, poi sento tutto tremare, vetri che scoppiano insieme a porcellane, poi si esce di casa e mi sembra un paesaggio di guerra, vedo Italia che ci viene incontro tutta bianca e con la mano ferita e ci dice: “Madonna quanto ha fatto forte!”
Svegliati ormai, nel freddo della montagna, papà ci mette in macchina con il riscaldamento acceso. Poi fece mattina e tutti vedemmo bene alla luce cosa era successo. Era un vero casino, case distrutte e tutto era indescrivibile e terrorizzabile. Il terremoto è una cosa bruttissima è l’unica cosa che non augurerei a nessuno. Ma dopo il terremoto sono felice per 3 cose: che la mia famiglia è viva, che io sono vivo e che la mia casa e quella dei miei familiari sono in piedi.
E io continuo a vivere.
Quella sera sono stato salvato da un Angelo e ogni giorno ringrazio Dio di aver risparmiato me, la mia famiglia, parenti stretti e lontani e amici. Io ogni sera ho il terrore del terremoto, quando sto a scuola non ce l’ho perché non ci penso, perché studio, chiacchiero e gioco con i miei amici. Io a casa mi sono fatto mettere un tavolo vicino il mio letto per quando succede così mi ci metto sotto al riparo. Io ogni sera alle 3:36 mi sveglio e mi rivivo il terremoto in mente, poi mi riaddormento. Invece alcune volte vado al lettone con mamma e papà. Dopo mi riaddormento ma io me lo rivivo in testa, io ho paura ogni notte. L’Ara di Mandelipa è il mio mondo senza nessuno che mi da fastidio, senza smog, senza macchine, cattivi odori, vandali e malfattori, è il mio secondo mondo dopo Roma. Io ogni giorno penso quanto era bella la casina prima della distruzione. Ma per me è rimasta comunque bella! E’ stata una esperienza bruttissima e disastrosa perché dopo rimani terrorizzato per sempre. Il terremoto è imprevedibile e ti coglie impreparato e rischi di lasciarci la pelle per sempre. Il terremoto è una tragedia catastrofica, è una cosa che oltre a distruggere fuori, distrugge anche dentro il cuore. Noi andavamo spesso all’Ara di Mandelipa e ci divertivamo sempre tanto, eravamo diventati paesani di Retrosi, subito avevamo amici e amici del cuore, siamo andati a tante feste: quella della transumanza, la festa dell’autunno, la sagra della patata, stavamo per avere un’altra festa quella dell’amatriciana, ma è venuta la distruzione. Mi dispiace dirlo ma la storia è finita, ma quella della nostra casina no, io spero che mamma e papà riescano ad aggiustarla e che presto potremmo tornarci per giocare tutti insieme!